Decreto Ambiente: cosa cambia per efficientamento energetico ed energie rinnovabili
Tra le novità del testo di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, una “corsia veloce” per semplificare le procedure autorizzative dei progetti legati alla transizione energetica
Articolo a cura di Maria Carla Rota
Su proposta del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, giovedì 10 ottobre 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto Decreto Ambiente o Decreto MASE, che prevede, tra i vari aspetti, alcune norme per assicurare il rispetto delle scadenze per la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, diffusione delle energie rinnovabili e sicurezza energetica, previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal Piano energia e clima (PNIEC).
Il testo di legge, in vigore dal giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 17 ottobre 2024, sarà poi presentato alle Camere per la conversione in legge.
Cos’è il Decreto Ambiente
Il Decreto Ambiente è un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico.
Come ha spiegato il ministro Pichetto Fratin, “porta chiarezza e, laddove possibile, regole più semplici in settori fondamentali per la transizione, tenendo insieme la primaria esigenza di tutela ambientale con il bisogno di liberare, valorizzandole, grandi energie e buone pratiche esistenti in Italia”.
Energie rinnovabili e non solo
Un capitolo importante del decreto riguarda il tema energetico. "Più rinnovabili, ma via libera anche a tutte le fonti di energia pulita in grado di contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione e sicurezza energetica”, ha aggiunto il viceministro Vannia Gava. “Semplifichiamo le procedure autorizzative e rafforziamo gli approvvigionamenti nazionali, promuoviamo l’economia circolare, facilitando il lavoro delle imprese, e mettiamo in sicurezza il territorio da siccità e alluvioni.”
Corsia veloce per progetti strategici
Per quanto riguarda le valutazioni ambientali, il provvedimento, considerata la grande quantità di domande che le Commissioni di valutazione ambientale VIA-VAS e PNRR-PNIEC devono esaminare, prevede l’introduzione di una priorità nell’ordine di trattazione delle istanze, che sarà meglio definita attraverso un successivo decreto ministeriale.
In sostanza si prevede di introdurre una “corsia veloce” per progetti di preminente interesse strategico nazionale, oppure per investimenti per il sistema produttivo nazionale di valore superiore a 25 milioni di euro e con significative ricadute occupazionali. Verrà privilegiata la valutazione di aspetti come l’affidabilità, la sostenibilità tecnico-economica, il contributo agli obiettivi PNIEC, l’attuazione di investimenti PNRR e la valorizzazione dell’esistente.
Da considerare prioritari i progetti per l’idrogeno verde e gli impianti rinnovabili connessi, il rifacimento e il potenziamento di impianti eolici e solari, i progetti eolici onshore di almeno 70 MW e i progetti fotovoltaici onshore e agrivoltaici di potenza nominale superiore a 50 MW, come quelli che Innovatec, pioniere della Clean Technology, realizza attraverso progetti innovativi e personalizzati, aiutando le aziende, le comunità e i cittadini ad abbracciare la sostenibilità e a ridurre l'impronta ambientale.
Decreto Ambiente: petrolio e gas
Il Decreto MASE ha poi l’obiettivo di definire il quadro normativo per la ricerca e produzione di idrocarburi, sempre garantendo sia la sicurezza degli approvvigionamenti sia la tutela ambientale. Viene introdotto lo stop alle nuove concessioni per progetti estrattivi legati al petrolio, mentre per l’estrazione di gas scende da 12 a 9 miglia il limite per i giacimenti offshore di nuova autorizzazione, inclusi tratti di costa che ospitano aree protette.
Secondo la relazione di accompagnamento del Decreto Ambiente, in questo modo si possono sbloccare attività attualmente in stand-by oppure non autorizzate “in un’ottica di potenziamento degli approvvigionamenti interni di gas naturale e di raggiungimento degli obiettivi energetici in materia”, garantendo comunque un “elevato grado di sicurezza per i territori circostanti”.
“Superiamo il vecchio PiTESAI (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee) valorizzando i giacimenti nazionali che custodiscono riserve importanti per ridurre la dipendenza dall’estero. Confermiamo la bontà del gas release [la fornitura di metano a prezzi calmierati alle aziende energivore, ndr] per assicurare all’industria energia nazionale ad un prezzo competitivo”, ha dichiarato Vannia Gava.