Gli investimenti energetici globali sono destinati a salire a 3.300 miliardi di dollari nel 2025, nonostante le forti tensioni geopolitiche e l'incertezza economica. Le tecnologie per l’energia pulita attrarranno il doppio dei capitali rispetto ai combustibili fossili, in particolare il solare fotovoltaico catalizzerà più di qualsiasi altra tecnologia.
Questo, in sintesi, lo scenario che emerge dal World Energy Investment 2025, il rapporto annuale della IEA (International Energy Agency), giunto alla decima edizione, che quest’anno fornisce un aggiornamento completo sul quadro degli investimenti nel 2024 e una prima lettura per il 2025
Il report è un punto di riferimento globale per monitorare i flussi di capitali nel settore energetico ed esaminare come gli investitori valutano rischi e opportunità in tutti i settori dell’approvvigionamento di combustibili ed elettricità, minerali essenziali, efficienza, ricerca e sviluppo e finanza energetica, ma evidenzia anche diversi aspetti chiave dell'attuale panorama degli investimenti nel contesto dei recenti sviluppi politici e macroeconomici e della maggiore attenzione alla sicurezza energetica, esplorando i diversi fattori che determinano gli investimenti energetici e identifica le tendenze emergenti e le priorità.
Record di investimenti in tecnologie pulite
L'edizione di quest'anno riflette anche sulle tendenze degli investimenti energetici nell'ultimo decennio, evidenziando le tappe fondamentali e gli insegnamenti tratti dai diversi settori energetici e dalle diverse regioni. In particolare, la rapida crescita della spesa per la transizione energetica negli ultimi cinque anni è stata innescata dai pacchetti di ripresa post-pandemia e poi sostenuta da una serie di considerazioni di natura economica, tecnologica, industriale e di sicurezza energetica, non solo dalle politiche climatiche.
Secondo il report IEA, gli investimenti in tecnologie pulite − energie rinnovabili, nucleare, reti, stoccaggio, combustibili a basse emissioni, efficienza ed elettrificazione − sono destinati a raggiungere la cifra record di 2.200 miliardi di dollari nel 2025, riflettendo non solo gli sforzi per ridurre le emissioni, ma anche la crescente influenza della politica industriale, le preoccupazioni sulla sicurezza energetica e la competitività in termini di costi delle soluzioni basate sull’elettricità.
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Una nuova era dell’elettricità
Come emerge dalle tendenze attuali, dieci anni fa gli investimenti nei combustibili fossili erano superiori del 30% rispetto a quelli nella produzione di energia elettrica, nelle reti e nello stoccaggio. Quest’anno, al contrario, gli investimenti nell'elettricità sono destinati a superare di circa il 50% la spesa totale per immettere sul mercato petrolio, gas naturale e carbone.
Si registra inoltre un aumento della spesa per l'elettrificazione degli usi finali, che riflette in gran parte il costo aggiuntivo dell'acquisto di un veicolo elettrico (EV) rispetto a un modello con motore a combustione interna. Le tendenze degli investimenti sono infatti, secondo la IEA, plasmate dall'avvento dell'era dell'elettricità e dal rapido aumento della domanda di elettricità per l'industria, il raffreddamento, la mobilità elettrica, i centri dati e l'intelligenza artificiale (IA).
A livello globale, poi, la spesa per la produzione di energia a basse emissioni è quasi raddoppiata negli ultimi cinque anni, trainata dal solare fotovoltaico: gli investimenti in questa tecnologia, sia su scala industriale che su tetto, raggiungeranno i 450 miliardi di dollari nel 2025, diventando la voce più importante nell'inventario globale degli investimenti energetici. Anche i capitali destinati ai sistemi di accumulo a batteria stanno aumentando rapidamente, fino a superare i 65 miliardi di dollari nel 2025.