Scambio sul posto (SSP) al capolinea: le novità per il fotovoltaico da maggio

Scambio sul posto (SSP) al capolinea: le novità per il fotovoltaico da maggio

Dal 30 maggio 2025 l’SSP sarà sostituito dal Ritiro Dedicato (RID). Ultima chiamata per chi vuole ancora accedervi con nuovi impianti

                                                                                                                                                                                                                      (di Giorgio Kaldor)

Per anni è stato il punto di riferimento per chi ha deciso di investire in un impianto fotovoltaico domestico. Lo Scambio sul Posto (SSP), il meccanismo che ha permesso a migliaia di piccoli produttori di compensare l’energia elettrica immessa in rete con quella prelevata, è pronto però ad andare in pensione.  

Dal 30 maggio 2025, infatti, non sarà più possibile accedere a questo sistema per i nuovi impianti. Al suo posto entrerà in vigore in maniera definitiva il Ritiro Dedicato (RID), un meccanismo basato sulla vendita diretta dell’energia non autoconsumata. A stabilirlo, la recente Deliberazione ARERA 78/2025/R/efr in attuazione di quanto previsto dall'art. 9, comma 2 del Decreto Legislativo 199/21. 

Chi intende ancora beneficiare del SSP dovrà quindi affrettarsi. Solo gli impianti che saranno allacciati alla rete elettrica nazionale entro il 29 maggio 2025 potranno farne richiesta, e la domanda dovrà essere presentata al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) non oltre il 26 settembre 2025. Le convenzioni SSP già attive non subiranno variazioni e resteranno valide fino alla loro scadenza naturale, ma non potranno essere rinnovate oltre il termine fissato per settembre.  

Ritiro Dedicato: cosa cambia rispetto all’SSP 

Con il Ritiro Dedicato (RID), l’energia elettrica prodotta e non autoconsumata viene venduta direttamente al GSE, che la remunera mensilmente. In questo sistema non esiste più alcuna forma di compensazione tra energia immessa e prelevata dalla rete. L’utente cioè paga regolarmente la bolletta per l’energia che consuma e, separatamente, riceve un corrispettivo per l’energia prodotta in eccesso e immessa in rete. 

Questo rappresenta una differenza fondamentale rispetto allo Scambio sul Posto (SSP), il quale prevedeva una compensazione economica tra l’energia immessa e quella prelevata, con un meccanismo di restituzione parziale dei costi sostenuti per l’energia acquistata dalla rete. In altre parole, lo SSP permetteva di recuperare parte della spesa sostenuta per l’energia consumata, in base a quanta energia veniva immessa.  

Per quanto riguarda la remunerazione dell’energia immessa in rete, l’utente potrà optare tra due modalità: il Prezzo Minimo Garantito (Pmg) oppure il Prezzo Zonale Orario (Pzo), in base ai propri consumi energetici e alle caratteristiche tecniche del proprio impianto fotovoltaico. 

Aspetti fiscali da considerare 

La transizione dal SSP al RID comporta novità anche sul piano fiscale, come chiarito dal GSE in un comunicato del 15 maggio. Per chi ha ancora attiva una convenzione SSP, dal 2025 gli importi relativi alle eccedenze saranno già inclusi nella dichiarazione dei redditi precompilata (modello 730 o Redditi PF), come “redditi diversi”, senza bisogno di modifiche. Chi invece non utilizza la precompilata dovrà inserire manualmente solo le eccedenze nel Quadro D (730) o Quadro RL (Redditi PF), scaricando i dati dal portale SSP del GSE.  
 
Per i contratti RID, invece, nel 2024 resta l’obbligo di dichiarare autonomamente i compensi ricevuti per l’energia immessa in rete, accedendo alla sezione “Pagamenti” dell’Area Clienti GSE. A partire dal prossimo anno, anche per i titolari RID sarà disponibile l’inserimento automatico nella dichiarazione precompilata.