Fotovoltaico: quali incentivi per il 2025?

Fotovoltaico: quali incentivi per il 2025?

Per chi installa un impianto fotovoltaico entro la fine dell’anno sono previste diverse possibilità di sostegno economico, sia per i privati che per le aziende  

 
 (di Maria Carla Rota)

Cresce il fotovoltaico in Italia. Secondo il GSE, nel 2023 nel nostro paese sono entrati in servizio quasi 371.500 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di oltre 5.200 MW: alla fine dello stesso anno la potenza installata in esercizio ammontava a 30.319 MW totali (+21% sul 2022), mentre la produzione registrata nei dodici mesi è stata pari a 30.711 GWh (+9,2%).  

Un fattore fondamentale nella diffusione di questa forma di energia rinnovabile è rappresentato dagli incentivi, sia per i privati che per le aziende, previsti anche per il 2025, ma con alcune novità. Numerosi i vantaggi: dal punto di vista economico, oltre al risparmio fiscale diretto, si ha una riduzione della spesa energetica, ovvero una diminuzione dell’importo della bolletta, mentre l’edificio su cui i pannelli fotovoltaici vengono installati va incontro a un apprezzamento del suo valore.  

Inoltre, soprattutto in un contesto come quello attuale, in cui le tariffe sono in continuo aumento, raggiungere l’indipendenza energetica permette di avere un approvvigionamento costante nel tempo.  

Dal punto di vista ambientale, poi, l’uso delle rinnovabili contribuisce alla tutela del pianeta attraverso la riduzione delle emissioni di CO₂: i cittadini e soprattutto le imprese possono così ridurre la propria impronta di carbonio, dimostrando attenzione ai valori ESG (Environmental, Social,Governance).  

Fotovoltaico: incentivi 2025 per privati 

Dal 1° gennaio 2025 i privati che installano pannelli fotovoltaici su edifici residenziali, principalmente a scopo di autoconsumo, possono continuare a beneficiare del Bonus Ristrutturazioni Edilizie, con alcune modifiche, come previsto dalla Legge di Bilancio 2025: la detrazione fiscale prevista, ripartita in 10 quote annuali di pari importo, è pari al 36% (50% in caso di abitazione principale) su un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.  

Nel 2026 e 2027 tali aliquote saranno ulteriormente modificate: 36% o 30% a seconda che si tratti di abitazione principale o meno, sempre con un limite di 96.000 euro. Possono accedere all’incentivo tutti i contribuenti, proprietari o affittuari, che effettuano lavori di ristrutturazione su immobili residenziali.   

L’installazione degli impianti solari rientra anche negli interventi agevolabili con l’Ecobonus, le cui percentuali di detrazione sono uguali a quelli del Bonus Ristrutturazioni.  

Un’altra opzione possibile è quella del Superbonus 65%, di cui possono usufruire solo specifici soggetti (condomini, edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari, associazioni di volontariato - AdV, ONLUS, associazioni di promozione sociale - ApS), che soddisfino precise condizioni, tra cui quella di avere presentato comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila-S) entro il 15 ottobre 2024. 

Il Reddito Energetico è invece una forma di incentivo a fondo perduto destinato dalle Regioni alle famiglie a basso reddito (ISEE fino a 15mila o 30mila euro, con almeno 4 figli a carico), con priorità per quelle del Sud Italia. 

Fotovoltaico: incentivi 2025 per aziende  

Come già nel 2024, numerose sono le possibilità a disposizione anche per le imprese: alle realtà che vogliono puntare sull’energia rinnovabile il Innovatec Energy offre supporto nella gestione dei molteplici aspetti che compongono l’iter, dalla consulenza nella ricerca, ottenimento e gestione degliincentivi alla valutazione della fattibilità tecnico-economica. 

Innanzitutto, fino al 17 giugno 2025 le PMI possono fare domanda di accesso alle agevolazioni per investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici o mini-eolici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio. 

Finanziata tramite PNRR, la misura prevede risorse totali per 320 milioni di euro, di cui il 40% destinato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese. 

Le altre opzioni vanno dal Reverse Charge, che consente fino al 31 dicembre 2026 di differire il pagamento dell'IVAsull’acquisto e installazione di pannelli solari, al Decreto FER 2, che favorisce la realizzazione di una capacità di 4,6 GW di impianti entro il 31 dicembre 2028, dalla Nuova Sabatini, che facilita l’accesso al credito per le micro, piccole e medie imprese, al Decreto Energy Release, che stabilisce la cessione anticipata di energia elettrica a prezzi calmierati da parte del GSE alle imprese energivore che si impegnano a realizzare nuova capacità di generazione green, rispettando determinate condizioni, fino al Piano Transizione 5.0, che, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese, mettendo a disposizione 12,7 miliardi di euro nel biennio 2024-2025.   

Comunità energetiche rinnovabili (CER) 

Infine, una soluzione che riguarda sia i privati che le aziende, così come le amministrazioni locali, è quella delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Con l’omonimo Decreto, vengono individuate due tipologie di sostegno, tra loro cumulabili: un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti siano realizzati nei comuni sotto i 5.000 abitanti, che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi, e una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale.